Metodo grammaticale-traduttivo
Talvolta indicato anche come metodo classico, è una tecnica di insegnamento tradizionale che veniva utilizzata per insegnare latino e greco ed era particolarmente in voga nel XVI secolo.
All’epoca l’attenzione si concentrava sulla traduzione di testi, sulla grammatica e sullo studio a memoria del vocabolario. Non veniva posta alcuna enfasi sulla conversazione e sulla comprensione orale, dato che latino e greco erano considerate materie puramente accademiche piuttosto che un mezzo per la comunicazione orale.
Questo metodo di insegnamento è ancora piuttosto diffuso in alcuni paesi e istituzioni in tutto il mondo ed esercita un certo fascino su coloro che sono interessati alle lingue da una prospettiva intellettuale o linguistica. Tuttavia, non è il metodo più indicato per migliorare le proprie capacità di comunicazione orale.
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Metodo diretto
Questo approccio, noto anche come ‘metodo orale‘ o ‘metodo naturale‘, si è sviluppato nei primi anni del 1900 come alternativa al tradizionale metodo grammaticale-traduttivo. A quell’epoca gli insegnanti iniziavano a sperimentare nuovi modelli educativi e di insegnamento dato che le tecniche precedenti non avevano dato i risultati sperati per migliorare la comunicazione orale.
L’attenzione è concentrata su una buona pronuncia. Si punta molto sull’uso spontaneo della lingua, non sulla traduzione.
Il metodo diretto si basa sul coinvolgimento diretto dello studente durante la conversazione e l’ascolto della lingua straniera nelle comuni situazioni della vita quotidiana. Di conseguenza, si punta molto sull’interazione orale e sull’uso spontaneo della lingua, non sulla traduzione e poco sull’analisi delle regole grammaticali e della sintassi.
L’attenzione nel corso delle lezioni è concentrata su una buona pronuncia, spesso illustrando agli studenti i simboli fonetici prima degli esempi di scrittura standard.
Il metodo diretto continua a suscitare interesse ed entusiasmo, ma non si tratta di una metodologia semplice da utilizzare in pratica. Necessita di classi con pochi studenti che abbiano una forte motivazione e nell’ambiente artificiale di una classe è difficile creare situazioni naturali per la comprensione e garantire una pratica sufficiente per ogni studente.
Tuttavia, sono state sviluppate alcune varianti di questo metodo nelle quali l’insegnante offre brevi spiegazioni nella lingua nativa degli studenti e illustra alcune regole grammaticali per correggere gli errori più comuni che uno studente può fare parlando.
Uno dei più famosi sostenitori di questo metodo è stato il tedesco Maximilian Berlitz, fondatore della scuola di lingue privata Berlitz.
Alcune caratteristiche di questo metodo:
- le lezioni si svolgono nella lingua di arrivo;
- si privilegia lo studio del vocabolario della vita quotidiana;
- vengono utilizzati aiuti visuali per l’insegnamento delle parole nuove;
- particolare attenzione è rivolta all’accuratezza della pronuncia e della grammatica;
- viene sviluppato un approccio sistematico per la comprensione e l’espressione orale.
Sintesi
Quando: dal 1900 agli anni ‘30 circa, utilizzo limitato negli anni ‘70
Tema chiave: Lingua parlata di tutti i giorni
Caratteristiche: Lo studente impara associando il significato direttamente in inglese
Sostenitori: Maximilian Berlitz, Carl Albert Krause
Da Alex Taylor